- 07
- Set
LESIONE LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE: QUANDO TORNARE IN CAMPO?
La lesione del legamento crociato anteriore(LCA) rappresenta un infortunio molto frequente nella pratica sportiva, colpisce ogni anno molti atleti e li costringe a lunghi periodi di inattività. L’intervento chirurgico di riparazione rappresenta il tipo di trattamento maggiormente utilizzato, ma è il rientro all’attività agonista che presenta le maggiori insidie per l’atleta. Quali sono i criteri che vengono comunemente utilizzati per valutare la capacità di ritorno all’attività agonistica dell’atleta?
In realtà non esistono ancora dei criteri universali che stabiliscono con sicurezza quando un atleta è pronto al rientro, tuttavia esistono numerosi test e fattori che influenzano quello che è il processo decisionale per il ritorno all’attività agonistica. Andiamo a vedere quali sono.
Forza muscolare
Il recupero della forza muscolare rappresenta uno degli obiettivi più importanti della riabilitazione. La valutazione della forza muscolare viene in genere effettuata tramite un macchinario di isocinetica, che prevede l’esecuzione da parte dell’atleta di una serie di ripetizioni ad una data velocità impostata dal macchinario. I valori registrati ci permetteranno di valutare la forza di quadricipite e ischio-crurali. Si consiglia un recupero di forza > 90% rispetto all’arto contro laterale.
Hop test
Gli hop test sono una serie di test funzionali, che valutano la capacità di salto da parte dell’atleta. Esistono vari tipi di hop test, tuttavia i più usti sono il single one-leg hop test(A), il triple one-leg hop test(B) e il cross-over one leg hop test(C). All’atleta verrà richiesto di effettuare una serie di salti , come nella figura, sia con la gamba operata, che con quella non coinvolta (FIG.1). Per essere considerato soddisfacente ogni test deve risultare con una simmetria >90% tra i due artI.
FIG.1 Hop test
Test agilità e cambi di direzione
Per valutare l’agilità durante la corsa ed i cambi di direzione, può essere utile eseguire l’agility t-test(FIG.2). Il test consiste nel correre per 10 metri in avanti, cambiare direzione correndo di lato per 5 m a destra, tornare al centro e correre di lato per 5 m a sinistra, infine tornare al centro e correre per 10m indietro fino alla posizione di partenza. Il test è considerato soddisfacente se viene eseguito in meno di 11 s. Utile anche valutare i cambi di direzione con variazione di 45° e 90°, con un apparecchio di videoregistrazione, un aumentato angolo di valgismo del ginocchio al momento del cambio di direzione può rappresentare un fattore di rischio per una recidiva.
FIG.2 Agility T-test
Controllo posturale dinamico
Per valutare eventuali deficit di controllo posturale nell’arto inferiore durante l’esecuzione di un test motorio, può essere utile l’utilizzo dello star excursion balance test. Il test consiste nel rimanere in equilibrio su una gamba, mentre con l’altra si cerca di raggiungere un punto, il più lontano possibile su ogni direzione predefinita da una linea tracciata precedentemente dall’operatore. Le direzioni sono: anteriore, anteromediale, anterolaterale, mediale, posteromediale, laterale e posterolaterale. Tuttavia le direzioni più importanti nel predirre un possible infortunio all’arto inferiore, sembrano essere la direzione anteriore, posteromediale e posterolaterale. Tanto che è stata proposta una variante del test detta Y test(FIG.3). Si valuta la simmetria tra i due arti.
FIG.3 Y test
LESS SCORE
Il LESS SCORE (Landing Error Score System) è un test che valuta la capacità di atterraggio dopo un salto. All’atleta viene chiesto di atterrare a due piedi da un box alto 30cm su di un target posto a distanza pari alla metà della sua altezza e successivamente di effettuare subito un salto dopo il contatto con il suolo. Il tutto registrato da due telecamere, una sul piano sagittale e l’altra su quello frontale(Fig.4). Vengono valutati 10 item(Fig.5) che ci consentono di valutare le capacità di atterraggio dell’atleta.
FIG.4 Modalità di svolgimento per valutazione LESS
FIG.5 Item LESS SCORE.
FATTORI PSICOLOGICI E SICUREZZA PERCEPITA
Per valutare il grado di sicurezza nel ginocchio operato può essere utile far svolgere all’atleta il questionario IKDC, nel quale da un’autovalutazione sullo stato del proprio ginocchio riguardo i sintomi, l’attività sportiva e le attività della vita quotidiana. Per la valutazione dei fattori psicologici per il ritorno all’attività sportiva, è utile il questionario ACL-RSI, che consiste in 12 domande dove si valutano la confidenza, le emozioni e il rischio percepito riguardo l’attività sportiva.
ALTRI FATTORI
Altri fattori da tenere in considerazione sono l’età, il tempo dall’operazione, la presenza di lesioni associate o precedenti infortuni, il grado di attività dell’atleta, il tipo di sport praticato(contatto, non-contatto), il momento della stagione, l’importanza del match del ritorno in campo e la pressione che l’atleta riceve dall’esterno(coach, tifosi,sponsor etc.).
CONCLUSIONI
Il ritorno all’attività sportiva rappresenta il momento più delicato della riabilitazione e dovrebbe avvenire in conseguenza di un processo decisionale condiviso, che coinvolge medico, fisioterapista, allenatore e atleta. Deve prendere in considerazione tutti i fattori descritti e i test funzionali. Molti studi hanno evidenziato come la maggior parte degli atleti abbia raggiunto dei risultati accettabili in questi test non prima dei 9 mesi dall’intervento, e come il ritorno all’attività sportiva senza aver rispettato questi criteri comporti un maggior rischio di recidiva.
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